Marcolino suo
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...come qualche minuto prima. Ero in trance e totalmente soggiogato.
Il poliziotto che bussò al finestrino mi riportò stancamente in possesso delle mie annebbiate facoltà mentali, e mi sentii molto imbarazzato. Allontanai bruscamente la perfida e vogliosa Romina che si forbì le labbra col dorso della mano, come se avesse leccato un cono gelato.
I miei pantaloni erano imbrattati e non potevo ricompormi a causa dell'eccitazione ancora ben visibile. Feci fatica a rialzare la zip col rischio di ghigliottinare il colpevole di quella squallida faccenda.
- Il servizio... ehm... è stato di suo gradimento? - chiese il poliziotto che tratteneva a stento una risata indecente. Mi fece cenno di scendere dall'auto e di mostrargli i documenti che gli diedi quasi con motivata riluttanza. Anche Romina gli porse i suoi dopo aver frugato a lungo nella sua borsa Louis Vuitton, un mio regalo.
Stavo per rispondergli inconsciamente che, in realtà, avevo molto goduto, ma avrei avuto ancora un atteggiamento più provocatorio. Stetti zitto, sorridendo con un'espressione ebete.
Trattenne le carte d'identità e ci accusò di atti osceni in luogo pubblico. Non potei obiettare nulla, distrutto dalla vergogna e dalla rabbia. Avremmo dovuto raggiungere il Commissariato di Polizia per subire una formale ... [segue »]
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