Saigon, Vietnam, Marzo 2015
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...di chissà quali grandi cronotopie temporali, figli di chissà quali grandi relatività teoriche, ma mi ritrovo nello stesso punto di partenza... ma ne è valsa la pena? È valsa la pena tardare a preparami ad esistere con la scusa del correre per tenermi in forma?
Sì, ne è valsa la pena, ne deve sempre valere la pena. È un'illusione, senza dubbio, ma non c'è niente di male a traversare l'esistenza dentro la bolla dell'illusione, di una qualunque illusione che ci possa distrarre dalla precarietà di questa nostra condizione di esseri umani.
Ne vale la pena, sempre. Sarà poi l'esperienza a fare da bussola nella giungla di cose che valgono la pena e non. La vita definisce la scala delle priorità, e se mai incontrerete nei parchi saigonesi un occidentale un po' attempato, mal stagionato, a correre perdifiato con un viso rubizzo da infarto imminente, in preda di allucinazioni spaziotemporali, inseguendo l'illusione del tenersi in forma fin a sfiorarne la pateticità, bene, non prendetevela: evidentemente la pateticità è una sua priorità. Siate gentili con lui, mandategli un saluto quando lo vedete.
Composto martedì 3 marzo 2015
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