Danzava sulle punte di ceramica, col tutù rosa e le mani sempre in posa. Ogni sera la sua musica suonava in tutta la stanza; lei sedeva accanto a me, a pochi centimetri dalla fine del letto, mi carezzava i capelli e ne cantava il motivo. In una notte insonne mi rassicurò che un giorno sarei diventata una donna, una di quelle forti che non hanno paura di soffrire. Mi mostrò la crepa della ballerina del carillion e mi disse: "Le crepe sono parte della sua bellezza." - sfiorò la mia pelle - "Le crepe che si formeranno sulla tua pelle ti renderanno sempre più bella. Nasconderle non servirà a molto, sarebbe come danzare senza questa bella musica."
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