Leone dentro
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...Ciò che l'uomo ha chiamato "insostenibile leggerezza dell'essere", (interpreto così):
è insostenibile per l'uomo che usa la ragione, invece per l'essere, quella leggerezza è al contrario norma di vita, e libertà "selvatica" di decidere per il proprio benessere, capendo e assecondando la natura.
Se l'uomo impone dei limiti ad animali diversi, si crea inevitabilmente un rapporto conflittuale, che genera uno scontro "tra natura e ragione".
Se invece egli pone dei confini oltre se stesso e il suo mondo, succede una cosa totalmente differente:
in qualche modo crea il mondo (già esistente) al di là del suo, ne percepisce l'esistenza senza il bisogno di attraversarlo, ed è subito tranquillo,
con la coscienza di non essere più prigioniero.
Con una sorta di illusione, di conoscere al di là del sentiero tracciato, perché egli ha stabilito una specie di patto/ alleanza con la terra straniera.
L'umano la "conosce" perché ne conosce bene i contorni/lineamenti, infatti ha tracciato egli stesso i confini, gli stessi sia per il proprio terreno, che per la terra oltre il confine, che non vorrà mai varcare.
Composto martedì 23 febbraio 2016
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