Il fucile d'oro

Un giorno ad un saggio venne chiesto di salvare la vita di un uomo condannato a morte perché aveva oltraggiato il re. Il saggio dopo aver pensato allungo trovò una soluzione, gli venne l'idea di dare al boia proiettili e fucile d'oro.
Gli disse che anche lui detestava quell'uomo perché lo batteva sempre al gioco dei dadi e gli aveva fatto perdere un patrimonio, disse al boia di sparargli proprio con i proiettili e un fucile d'oro, fatto di quello stesso oro che gli aveva vinto al gioco.
Il boia voleva trarre guadagno dalla situazione, così il saggio gli promise i proiettili d'oro precisò che il boia doveva solo cavarli dal cadavere.
Ma il boia seppe che il corpo del condannato sarebbe stato seppellito con i proiettili immediatamente e lui non avrebbe tratto guadagno alcuno, così si fece prendere dall'avidità e dall'ira. Allora domandò al saggio nel caso in cui l'esecuzione fosse stata rimandata cosa sarebbe accaduto al fucile e ai proiettili, il saggio rispose che sarebbe stato capace di aspettare cento anni pur di vedere quell'uomo morto e gli avrebbe lasciato fucili e proiettili in mano fino a che quell'uomo non fosse morto.
Allora il boia combattuto da quella tentazione pur di tenere un altro giorno fucile e proiettili si finse malato e fece rimandare l'esecuzione.
In seguito continuò a temporeggiare cercando una soluzione, ma il re si spazientì e graziò quell'uomo facendolo solo frustare, fu così che il saggio ottenne il suo proposito!.
Composto martedì 26 aprile 2016

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