Scritto da: Michela De Liquori

L'incontro


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Sembrava che tutto il nero della notte si fosse concentrato nei suoi occhi, una notte di pioggia battente, aveva gli occhi lucidi, come se fosse sempre sul punto di piangere.
C'era qualcosa in lei di struggente, di malinconico, un miscuglio di dolcezza e tristezza, veniva voglia di toccarla, di stringerla al petto come una bambina.
Teneva gli occhi incollati al finestrino ma si capiva che non guardava per niente il paesaggio che le passava davanti veloce, lei era tutta concentrata in un punto lontano, sembrava irraggiungibile. Io avrei tanto voluto raggiungere quel punto.
- "Sei stanca?", le chiesi.
Fece un cenno con la testa e abbassò di nuovo gli occhi allontanandosi ancora, infilandosi meglio le cuffiette, stringendosi ancora di più sul sedile.
Non voleva essere raggiunta, questo era chiaro, non voleva parlare. C'era qualcosa in lei che mi attraeva come una calamita, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Provo più volte senza successo una conversazione, lei si toglie una cuffietta, fa un cenno con la mano, abbozza un sorriso piccolo piccolo ma niente... finché alla parola "libri", "biblioteca", mi guarda, si toglie le cuffiette. Era ora, finalmente. Spalanca gli occhi e mi dice...
- "In una biblioteca? Lavori ... [segue »]
Composto domenica 20 novembre 2016

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