Carmelo
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Rieccoti qui, amico mio.
Adesso, in questo silenzio solo nostro, troveremo le segrete parole a lungo cercate.
Il mio primo ricordo è legato a te; lo sai meglio di me, vero?
Il goffo abbraccio delle tue piccole dita umide di terra, mentre mi depositi con la solennità che solo un bambino può avere.
"Lo hai piantato te, adesso devi dargli un nome" Disse tuo padre con orgoglio
"Era un seme di mela, come si chiamano gli alberi?"
"Un melo..." rispose, con una nota di curiosità
"Allora lo chiamo Cammelo!"
Tuo padre espolse in una delle sue risate cavernose che ci piacevano tanto
"Car-melo, se mai! Ma sembra più il nome per un arancio"
"Sì, no, Carmelo va bene"
Da lì in poi fui il "tuo amico sulla collina", venivi a trovarmi ogni giorno, a vedere quanto crescevo. Piano piano imparasti pure a prenderti cura di me. Abbiamo capito quasi subito che la pipì non è come l'acqua e che le prime mele sono troppo acerbe. Certo, non mancarono gli errori, eravamo entrambi ragazzi dopotutto.
Come quella volta che ti sbucciasti tutto il gomito provando a scalarmi appena diventai più alto di te. Tu porti ancora la cicatrice e a me manca ancora il mio secondo rametto, diciamo ... [segue »]
Composto sabato 18 marzo 2017
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