Carmelo


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...che siamo pari.
Poi prendesti le ditanze, uscivi con i tuoi amici, ma non mancavi mai di portare qualche ragazza sotto la mia ombra. Raccontavi che mi avevi piantato tu, citavi una vecchia storia su una mela proibita... Che assurdità!
Ma a quanto pare funzionava, la musica estiva delle mia chioma accompagnò la tua prima volta e tutte quelle dopo. Forse qualcuna di troppo, però, dato che ti trovavo di notte ad innaffiare le mie fronde con le tue lacrime.
Era anche il tempo dei libri difficili, ti appoggiavi al mio tronco e speravi che una mela ti cadesse in testa, come quello strano tipo di cui mi leggevi sempre.
Chiuso l'ultimo libro, mi abbracciasti e i nostri giorni si spersero al vento come foglie secche, diventando anni.
Quando tornasti non eri solo, eri diverso ma sempre uguale e non eri solo.
"È questo papà? Pensavo che era più grande..."
"Sì è lui... ma senti chi parla, scricciolo!" La tua risata fu come una brezza da un tempo dimenticato.
"Sicuro che si può fare?"
"Sicuro, sicuro... guarda questo ramo qua, è forte, mi ha sempre tenuto bene"
Ho sempre voluto ringraziarti per quegli attimi di semplice gioia, l'altalena che mi accarezza, levostre voci ... [segue »]
Composto sabato 18 marzo 2017

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    #IORESTOACASAeSCRIVO

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