Non avevo più visto Laura, la sentivo solo per telefono, dal giorno che si era ricoverata in ospedale a Roma. La sentivo tranquilla, ma io sapevo dalle mie due cugine che la curavano che non c'era più niente da fare. Le metastasi erano arrivate ai polmoni ed al fegato da lì a poco avrebbe avuto bisogno della bombola ad ossigeno per respirare. Ero terrorizzata, non avevo il coraggio di andarla a trovare, non potevo vederla in quelle condizioni. Laura era dolce, una gran bella ragazza, capelli lunghi mossi, neri corvini che le incorniciavano il suo simpatico viso, non mi era possibile immaginarla in quel letto, lei così piena di vita, attaccata a quello strumento infernale che le permetteva di vivere. Una notte ho sognato Laura, era un sabato sera, era seduta sul letto e mi chiamava, forse voleva vedermi per l'ultima volta, ma io non avevo il coraggio, come potevo fare? Chiamai la mattina una mia amica e decidemmo con lei di andare a Roma. Appena sulle scale, ho avuto una crisi d'ansia, non potevo respirare, ma dovevo farmi forza e continuare, le camerate mi sembravano immense, e tutto mi girava intorno, ero completamente stordita, cominciavo a sudare freddo, mia ... [segue »]