Un Dilemma Infinito "Dio"
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...che ora riposa fra le sue braccia. Ho bisogno di credere che finalmente ha trovato pace e consolazione al suo non avuto, a quei sacrifici mal pagati, a quell'agonia. Egoisticamente ho bisogno di pensare che potrò riabbracciarlo un giorno e che avremmo un momento per riparlarci, che sorriderà come non ha mai sorriso prima.
Pensarlo rende tutto più facile e meno doloroso. I rimpianti si fanno meno pesanti. Il non fatto o il non detto hanno un peso diverso.
Ma credere in Dio non deve essere una contropartita, una comodità. Il giorno prima che morisse mio padre supplicai Dio di portarmelo via e l'indomani è morto e con le lacrime agli occhi lo ringraziai. Mi ricordo che parlai con Dio per delle ore (come non accadeva da tempo) e gli dissi: " se esisti dimostramelo ora, portalo via" e l'indomani se lo prese. Nello stesso medesimo tempo avrei voluto stringere fra le mani la sua anima e dargli ancora vita, accendere sulle sue labbra un sorriso vero, che gridasse. " ancora vita". Stringerlo a me e dirgli: " Ti voglio bene "Non so se è stato Dio a portarmelo via o meno, ma in qualche modo mi sento in debito,... [segue »]
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