La scala e i suoi gradini
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...confronti dell'asticella.
Iniziò lentamente, con gran perizia.
Il calzino antiscivolo lo aveva già intelligentemente ben spolverato con le mani, affinché gli garantisse la miglior aderenza possibile al legno dei gradini.
S'immaginò di essere un sub, ma poi cambiò idea e pensò che era meglio essere uno scalatore in fase di discesa dalla vetta.
Gli scalini sono ventidue.
Lui invece è solo.
Mamma e babbo sarebbero stati fieri di quell'impresa, gli avrebbero senz'altro regalato una cocorita tutta gialla.
Al sesto scalino aveva già il fiato grosso.
Cambiò piede badando bene a non precipitare di sotto.
Riprese la discesa con grande affanno.
Lo scorrimani, erano i patti, non poteva neppure toccarlo.
Olivia gli schizzò pericolosamente tra le gambe, miagolando flebilmente quasi per scusarsi dell'impiccio, andava di certo a spaparanzarsi sul divano, ma rischiò di farlo cadere, lui fece in tempo a vederne solo la coda e quando fu passata alzò gli occhi e il dito indice al cielo per ringraziare, come Kakà quando fa gol.
I gradini sembravano avere la testa alta, gli pareva che sghignazzassero tra di loro.
In effetti al nono scalino si fermò deliberatamente perché voleva sentire i discorsi tra quegli stupidi gradini.
Avvertì una paura sottile, ballerina, era ... [segue »]
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