Ricordi di un passato

Vorrei esprimere un'idea che può dare spunto a diverse discussioni. Una in particolare l'uomo e la donna in anni cosiddetti bui. La supremazia del maschio, il cacciatore, la donna con il cesto della biancheria sul letto del fiume. Spunti di un grande filosofo. Lui orgoglioso artefice della prole, lei doveva soltanto riprodurre, era felice, contenta di assolvere con passione i lavori più diversi, accudire allo stesso modo il marito. I figli, ma pur nella sua semplicità, lei rappresentava il nucleo all'interno del quale assorbiva gli umori le difficoltà e gioie piccole, piccole, ma non lesinava a nessuno una parola, un gesto affettuoso, un sorriso, un momento di tenerezza. Lei nutriva soltanto un desiderio la fedeltà. Poi i tempi evolvano come naturale che sia, cambiano i comportamenti il modo di proporsi, l'emancipazione ha fatto crescere, anche se in modo disomogeneo, intere generazioni. La donna ha avuto il suo momento per riscattarsi dall'uomo cacciatore. Con grande caparbietà e lungimiranza si è conquistata anno dopo anno carattere, intelligenza fino ad essere lei stessa testimone di indipendenza assoluta. L'uomo si è piegato al suo volere ed in alcuni modi si è rispecchiato in essa, adottando in alcuni casi prodotti e creme per correggere al ... [segue »]

Antonio Dati

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