Scritto da: pardini
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...una certa attrazione fisica.
Fu lei a muoversi verso di me per prima, il motivo non mi è chiaro ancora oggi.
Una sera si alzò dal tavolo del bar, andò al bancone, si fece dare una penna e un foglio, tornò al tavolo e mi porse il foglio con un timido e debole sorriso, poi salutò tutti e se ne andò.
Io misi il foglio in tasca, nessuno se ne era accorto e decisi di leggerlo una volta tornato a casa. Decisi di aspettare, e con cautela e solennità leggere quel bigliettino da solo, prima di addormentarmi.
Ricordo che quella sera lasciai gli amici molto presto rispetto alle altre sere, la curiosità di leggere quel bigliettino corrodeva ogni cosa, infatti, non resistetti e, appena fui solo, per la strada, mi levai il biglietto di tasca, mi misi a sedere a metà della scalinata che c'era per raggiungere casa, lo aprii, e cominciai a leggerlo.
Era una lista, scritta con grafia veloce, che mi lasciò stordito per qualche minuto, perché, in cima alla lista: c'era il mio nome.
Piegai il biglietto, lo rimisi in tasca, mi alzai e andai verso casa.
Quella lista mi tormentò il sonno.
Ne avevamo parlato qualche ... [segue »]

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