Lacrime
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Tutto comincia così.
Un urlo strenuo e un vagito rauco.
Un pianto, anzi, due pianti.
Poi, piangono tutti i presenti.
Una pancia, ancora ovale, e uno "scricciolo" sopra che affonda nella morbidezza materna.
Lacrime d'emozione anche per gli estranei.
Poi, ti ritrovi a piangere perché, mentre cammini a gattoni, vorresti alzarti, inerpicarti lungo una sedia, ma cadi.
Ancora cadi.
Piangi quando i tuoi ti dicono "chiudi gli occhi" – e tu non capisci – "apri gli occhi" e ti ritrovi davanti al primo giocattolo.
Diventa il primo amico, compagno di giochi.
Piangi quando rimani dai nonni o con la babysitter perché i genitori mancano e, allora, si cerca la loro presenza in quel giocattolo.
Là, ci sono i loro sguardi.
Piangi.
Piangi quando tornano, mentre corri "senza freno" verso la porta perché ne hai sentito, a malapena, le voci.
Non capisci perché ti ritrovi in una stanza con tanti altri bambini come te, seduti, mentre vesti un grembiule che ti costringe.
Piangi.
Senti urlare, per la prima volta, i tuoi e quelle urla non ti sanno come i sorrisi che hai conosciuto nel ricevere il giocattolo e piangi.
Poi, i tuoi cercano di spiegarti o di spiegarsi oppure non spiegano ... [segue »]
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