Una cosa che

Avevo un amico una volta, Jack Ribons. Un laureato saccente, uno di quelli che sa tutto di tutto e non si fa mai mancare occasione per dimostrartelo, a tratti odioso. Quando se ne stava per conto proprio a pensare, era magnetico.

Ci siamo ritrovati innamorati l'estate del'91. In autunno partì per il college. 687 km ci tenevano distanti. Nonostante le promesse fatte, le chiamate quotidiane, i "mi manchi" e "muoio dalla voglia di vederti" sussurrati di notte alla cornetta di un telefono prima di andare a dormire, ci lasciammo nell'inverno inoltrato del'92.

Le persone si vivono. Si vivono esattamente come la guerra che raccontano i nostri nonni. Come le materie d'esame di fine semestre che ti fanno venire l'ansia e quindi devi studiarle tutti i giorni perché la data è vicina e tu devi superare la prova.
Le persone si vivono giorno dopo giorno, anche solo 5 minuti, altrimenti rischiano, pur non volendo è chiaro, di diventare estranei l'uno all'altro. Le persone innamorate non dovrebbero mai viversi ad intermittenza. Le persone innamorate dovrebbero abbracciarsi ogni volta che ne hanno bisogno, ogni volta che gli va.
Le persone innamorate dovrebbero viversi per non dimenticarsi dell'amore che portano dentro.

Io e Jack ... [segue »]

Martina Boselli

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