Il vecchio e la ragazza
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...d’una vita viva e vera, colma di interiorità, di profondità, quasi da artista o eremita, fuori da ogni schema. Del resto, non sempre un uomo sente il bisogno di confrontarsi o di integrarsi con la società, spesso ci si può sentire soli pure in mezzo a milioni di persone, perché non si è capiti o compresi o si viene ignorati del tutto. Lui, Mosè, tutto questo lo sapeva bene perché l’aveva sperimentato su se stesso, e aveva scelto quel suo stile di vita, in ogni caso da rispettare, come un angelo caduto su questa terra che come sola compagnia, aveva lui stesso, l’unico che lo conosceva bene e, per questo, non poteva mai tradirlo. Trovava assolutamente normale parlare con sé e rispondersi da solo. E in quelle rarissime volte in cui gli sembrava che non si ascoltasse, si rivolgeva a quella natura che i credenti chiamano Dio, unica consolatrice, confidente di anime solitarie che, non potendo o volendo esternare il proprio amore su altre persone, lo riversano per intero su di essa, guardandola con gli occhi dell’amante. Il terzo ed ultimo confidente dopo se stesso e la natura, era rappresentato dal suo quaderno che utilizzava quasi come una sorta di ... [segue »]
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