Il Nemico


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Era nascosto bene, nell'ombra, dentro.
Era l'ombra.
Il rumore della pioggia battente che cadeva sulle foglie secche avrebbe schermato il rumore del suo respiro affannoso.
Era inginocchiato. Le ferita su braccia e gambe tiravano.
Aveva corso con tutte le forze che aveva.
Una grancassa suonava nelle sue orecchie e nelle sue tempie.
Il frutice che lo riparava gli pungeva il viso.
Aveva le spalle coperte, dietro di lui un muro si ergeva per almeno dieci metri di altezza.
Guardava con occhi iniettati di sangue la strada battuta dalla pioggia.
Da una parte e poi dall'altra.
Stringeva sempre più forte la sua arma.
I muscoli in tensione, pronti a scattare.
Gli altri erano stati tutti presi, lui era l'ultimo, la sola speranza che avevano per essere liberati.
"Loro" erano tanti e tutti davano la caccia a lui.
Ciaff Ciaff Ciaff
Rumore. Passi. Si avvicinavano abbastanza velocemente.
Strinse la spada con tutt'e due le mani, pronto ad usarla con tutta la sua forza.
Una vampata gli esplose in viso.
I passi rallentarono. Si fermarono.
Rumore di pioggia battente sull'asfalto.
Vento.
Pioggia.
Lo vide. Il nemico camminava guardandosi attorno attentamente.
Non ancora.
Aspetta che si avvicini.
Aspetta.
Pioggia.
Ancora un poco.
Vento.
Ora!
Saltò fuori ... [segue »]

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    Riferimento:
    Questo racconto ha tratto ispirazione da “La Sentinella” di Fredrick Brown.

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