Un amore impossibile, o quasi
Capitolo: 06Scegli la pagina:
Il mattino successivo mi alzai prestissimo, non avevo dormito, e davo pure fastidio con i mie continui movimenti nel letto. Mi feci una doccia lunghissima, per riprendermi.
Durante la colazione sollecitai più volte i figli e la moglie affinché finissero presto per uscire da casa. Avevo tanta fretta quella mattina che il bidello, della scuola elementare frequentata da mio figlio Andrea, era appena arrivato e si apprestava ad aprire il portone. Si stupì a vedermi così in anticipo e con il sorriso sulle labbra mi disse: “Facimmo anpressa che tardi” era di origine napoletane. Ogni mattina io e mio figlio arrivavamo almeno 5 minuti dopo che lui avesse chiuso il portone, gli toccava farsi di corsa il lunghissimo corridoio che unisce la stanzetta dove di solito la mattina i professori prendono il buon caffè preparato da Luigi, il napoletano verace, e il portone. Quella mattina Luigi notò oltre il mio anticipo anche la mia fretta a lasciar a scuola Andrea, gli raccomandai di stargli attento fino a quando non sarebbero arrivati i maestri.
Salii in macchina, una BMW 320 SW di colore nero, percorsi velocemente la strada per lo studio. Era prestissimo anche per Pasquale, il portiere del condominio, aprii ... [segue »]
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