Improvvisamente
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...comandi direzionali.
D'urgenza arrivò il marito e con l'angoscia di traverso nella gola, lo portarono in ospedale. L'efficienza dei medici fece in un attimo sparire Luca in chissà quale stanza. Quelle due ore di attesa resero i nervi di Luisa, che suo figlio chiamava 'Lù invece di 'Mà, per simpatica analogia col proprio nome, simili ad un maglione infeltrito. Poi finalmente videro un medico venir loro incontro. Il viso non trasmetteva alcunché, prese fiato e pronunciò quattro parole: "Mi dispiace. È Alzheimer". Il medico sentiva di aver adempito al suo più brutto compito, ma c'era qualcosa di strano.
Luisa era rimasta immobile, vuota, con la parola "Alzheimer" che le rimbalzava nella testa. Sentiva di poterne contare i rimbalzi dalle fitte di pulsazione regolare che da quel momento avvertiva. Il marito aveva semplicemente aperto i suoi occhi un po' più del normale. Il medico dubitò per un attimo. Non capiva se fosse una questione di emotività o di ignoranza. Ripeté la sua sentenza, ma appena aprì bocca sbottarono entrambi. Luisa ebbe per prima la forza di una reazione.
Raddrizzatasi gridò: "ma così... ", e poi con contegno, "così giovane!? ". Il medico, ripiombato in quel suo brutto incarico, le diede una ... [segue »]
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