Scritto da: Enrico Bagnasco

Improvvisamente


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...sommaria definizione di morbo, aggiungendo poi che il più grande nemico di suo figlio era il tempo. Parlava di un'irreversibile perdita di certe cellule, che nel caso di Luca era molto accelerata. Chiese poi se loro si fossero accorti qualche mese prima di suoi cambiamenti, stranezze o altro.
Risposero insieme un "Assolutamente no!"; Luca però avrebbe risposto diversamente.

Tornati a casa, soli, si accorsero di quanto dolore fossero impregnati i quadri, i mobili, le porte e tutti quegli oggetti che il giorno prima erano neutri e vuoti. Luisa sentì forti fitte al basso addome. Corse in bagno, quello stesso bagno di poche ore prima, e sentì aggiungersi al suo dolore una componente estremamente fisica. Il pianto non si fermava, pensava a Luca e al tempo, a come l'avrebbe cambiato, "tloc", si chiedeva
perché, perché e perché, "tloc", arrivava a pensare alla relatività del tempo e a come si potesse fermare, "tloc". Alzò di scatto la testa e fissò con odio quella maledetta perdita del lavandino. Era un ritmo perfetto, inesorabile, terribilmente puntuale. Sempre guardando quella goccia, cominciò a sussurrare insulti, sempre più acuti, sempre più pesanti.
Riscoppiò in pianto. Si rivolse nuovamente alla goccia, come un condannato al boia. "Fermati, ti prego! Se puoi, salvalo... fermati! Ma come fai ad essere così?! Come fai A non avere un po' di cuo... ". Impietrì dal brivido. Aveva capito perché le gocce fossero fredde.

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    Scritto da: Enrico Bagnasco

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    1
    postato da , il
    bella....

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