Scritto da: Fiorella Cappelli

Un Nastro Sciolto


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...Aspettami... è il mio antifurto, faccio in un attimo, tu resta qui e non muoverti... -
Corse verso la macchina, annullò l'antifurto ma quando si voltò lei non c'era più.
Vincent, ancora scosso, tornò a prendere le canne, smontò tutto e salì in macchina.
Fece il giro del lago, alla ricerca di lei, del suo gruppo ma non c'era anima viva intorno; il lago ora gli trasmetteva ancor più inquietudine, non seppe per quanto tempo girò e girò ancora...
Tornò a casa al tramonto. Sua madre... se ne era dimenticato!

Prima di entrare in casa cercò di ricomporsi, sicuramente aveva ancora un'aria stravolta, cercò un fazzoletto per passarselo sulla fronte e dalla tasca uscì il nastro azzurro... Vincent lo prese tra le mani... e aprì la porta.
Sua madre era in salotto, ad attenderlo e, quando vide il nastro tra le mani di Vincent, impallidì, i suoi occhi si spalancarono in uno sguardo attonito, poi scoppiò in un pianto silenzioso.
Vincent riconobbe gli occhi nocciola della bimba in quella donna che amava più di ogni cosa e che si era tenuta quel terribile segreto per tanti anni, abbracciò sua madre con tutto l'amore di cui un figlio è capace e le disse: - è morto mamma, il lago che ti richiamava sempre qui voleva dirti questo, che non devi più distruggerti nei ricordi, il lago se lo è ripreso, ti ha vendicata. È un nastro sciolto ora la tua vita, mamma.

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    Scritto da: Fiorella Cappelli
    Riferimento:
    Vincitore Premio Anguillara Sabazia Città D'arte 2004.

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