Biciclette Gotiche
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...solo legata alle attività ludiche dei ragazzini. Essa era anche il mezzo di trasporto di chi andava a lavorare e, volente o nolente, era costretto a sobbarcarsi anche viaggi di parecchi chilometri, mattina e sera, con ogni tempo e in ogni stagione.
Il ricordo va a quegli uomini intabarrati, spesso con le manopole del manubrio dotate di guaine paragelo in pelle di coniglio rovesciata, che pedalavano lentamente, d'inverno nella nebbia e nell'oscurità su strade non asfaltate, piene di buche e senza illuminazione. Viaggi duri e meno romantici di quelli che facciamo noi sulle nostre splendide bici con cambio, magari in pista ciclabile.
C'erano poi dei personaggi particolari, cui la bicicletta aggiungeva una non indispensabile nota di colore: gli ubriaconi di paese, allora visti con occhi ben diversi da quelli odierni. Non che l'ubriachezza godesse di maggior prestigio sociale, ma in un ambiente in cui schiere di veri uomini (e di giovanotti ancora quasi implumi) passavano il tempo libero al bar davanti all'immancabile quartino –sempre pieno e sempre vuoto - o a bicchierini di superalcolici di qualità non eccelsa, la soglia di tolleranza era pericolosamente spostata in alto.
Si vedevano quindi, questi sfortunati personaggi che la vita aveva maltrattato, un po' ... [segue »]
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