L'isola che non c'è
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"E invece c'è, mamma! Io l'ho vista!" Il bambino battè forte il piccolo piede a terra, i pugni stretti, le braccia rigide lungo il corpo magro e scattante, la bocca serrata in una linea ferma.
"Era qui. Ieri. Ci sono salito su e ho raccolto quei frutti tondi e dolci: e c'era un gattino rosso che mi ha fatto le fusa. E ci si arrivava attraverso un ponticello azzurro!"
Maria era preoccupata, taceva e guardava il figlio.
Aveva una fantasia scatenata, vivissima, secondo lei arrivava spesso a confondere realtà e immaginazione, la cosa la metteva in ansia. Il giorno prima era tornato a casa con questa storia nuova: il ponticello azzurro a quell'altezza del fiume, che portava ad un isolotto bellissimo, con gli alberi dai frutti dolci e il gattino rosso. E infatti ora aveva tra le mani una piccola ciotola e una bottiglia di latte, per il gattino, ce l'aveva portata lui a vedere questa meraviglia di isola, ma naturalmente non c'era nulla, solo il fiume che scorreva lento e gorgogliante e molte zanzare.
"Forse si è inabissata, Memo, torneremo domani, andiamo..." sussurrò Maria.
Ma gli occhi del bambino la trafissero: "Non si è inabissata! Ho fatto una promessa ... [segue »]
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