Guerra
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21 Agosto 1943, la Spezia
Questo è un sogno, lo so perché le immagini che sto vivendo le ho già viste, e tutto è avvolto da questa luce sfocata e irreale che distingue il passato dal presente. Margherita e io stavamo camminando sul lungomare ed in quel momento la mano di lei era l'unica cosa che importava al mondo quando udimmo il rombo dei bombardieri sopra di noi. Corremmo, veloci, ma sapevamo che non sarebbe bastato. È impossibile capire cosa vuol dire spingersi al massimo delle proprie forze e rendersi conto che non servirà a niente, che si è condannati, che non riuscirai a metterti in salvo, che la persona che da un senso alla tua vita morirà con te e tu non puoi farci niente. Due ore siamo stati nascosi sotto quelle travi, sdraiati sulla terra umida e fangosa, temendo che ad ogni rumore che questo fosse l'ultimo che avremmo sentito in questa vita e sapendo che ogni esplosione corrispondeva alla morte di gente come noi.
Apro gli occhi, ora siamo tutti nella cantina di casa mia, le donne nella stanzetta più piccola, quella dove papà tiene il vino buono, sentire lei a pochi metri di distanza, sapere che è ... [segue »]
Composto martedì 8 dicembre 2009
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