Notte di travaglio
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...piange la mia bimba ed ha terrore. Ore 20.00 nulla ancora, l'angoscia mi prende e non so che fare; mi dicono solo che devo aspettare, non posso aiutare! Perché questa piccola non vuole uscire? Ha forse paura di affrontare il mondo qua fuori. Le ore 21.00, il telefono squilla: mamma aiutami non ce la posso fare, non resisto più... ed io... una fitta al cuore nel sentire la mia bimba che deve soffrire. Conosco bene quei forti dolori e vorrei esser io al posto suo, ma non posso far altro che pregare la piccola di uscire per non farla più soffrire, ma niente non ne vuole sapere. Ore 22.00 spengono le luci, nella penombra di questo ospedale son rimasta da sola a farneticare: giunge il silenzio ogni tanto interrotto da un urlo, poi sento un vagito, mi alzo di scatto per domandare, ma non mi appartiene: mi dicono solo, signora si calmi, ci vuole ancora del tempo, deve aspettare; ma ormai sono le 4.00 del mattino, la mia attesa è estenuante: perché non esci piccola peste.
Mille pensieri affollano la mente: appena ti vedo te le suono di santa ragione, ma niente indisponente non ne vuole ... [segue »]
Composto domenica 12 ottobre 2008
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