Incompleta
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...cose perché la colpa in questi casi è sempre mia. Io che non riesco a dirgli quanto lo amo perché non sono mai stata molto espansiva, che mi comporto da stupida e mi approfitto della sua bontà.
Finalmente mi alzo in piedi e mi appoggio alla sedia, cercando di essere più indifferente possibile.
Sa che è il momento giusto, che tutte le mie difese sono calate e che non sono affatto arrabbiata con lui. Sa che tutto quello che vorrei fare in quel momento è baciarlo.
Osservo i suoi occhi. Sono di un blu così intenso che perdersi non è la parola adatta da usare. È più che disperdersi nell'oceano, è peggio dell'infinito.
Mi apre le braccia. Io corro da lui, incapace di fermarmi, come se le mie gambe avessero volontà propria. Mi lascio abbracciare.
"Ti amo piccola" e intreccia le sue dita con le mie. Io non ho paura. Poggio il mio capo sul suo petto e sento il suo cuore.
Sono questi i momenti che mi mancano. Il tempo ha deciso di lasciarmi i ricordi. Mi permette di entrare ogni giorno sulla soglia di casa e sentire le stesse sensazioni, di ascoltare quel ti amo che era solito ripetermi.
La cosa peggiore è che lo stesso dolore che mi paralizza è quello che mi fa vivere.
Mi hanno detto che ciò che manca di più quando si perde chi si ama è l'abitudine di percepire.
Io sento, io piango, vedo con i suoi occhi, canticchio le stesse canzoni che lui ascoltava, penso come lui penserebbe, ripeto le sue stesse azioni...
Non riesco, però, ad amarmi come mi amava lui e per questo non mi basto.
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