Seuprema beatitudine
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...to drink. "
" Grazie ". Inghiotto le compresse e mi attacco frettolosa alla borraccia. Ah che ristoro! Restituisco la fiasca al turista, che insiste per sorreggermi. Lo blocco. No, no, voglio stare seduta, vada pure e ancora grazie. Tutto questo discorso accompagnato da una movimentata gestualità perché il tizio si esprime in inglese... che intuisco, ma non parlo.
Mi sorride e se ne va. I dolori mi stanno passando. Sto recuperando le forze. Non posso attendere di più.
Il sole ha passato il culmine del suo arco dorato. Non penso affatto di ritornare alla base, ma di dosare la capacità di resistenza. Alzo le braccia, urlo:" e vai! "
Riprendo a salire controllando la respirazione. A volte appoggio male il piede e rotolo indietro." Dai che ce la fai! "Insisto a incitarmi. Grosse pietre si staccano dalle pareti del sentiero, mi devo scansare per non farmi colpire. Sono preoccupata e tesa come una corda di violino... ma continuo a salire. Mi aggrappo ai ciuffi d'erba e mi tiro su." Dai! Altri cento metri senza fermarti ". Guardo in alto; il sentiero si presenta meno accidentato. Alcune ragazze stanno scendendo." How long? "Chiedo ansimando. - Ten, ten! Dieci minute! ... [segue »]
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