Miki...
Miki oggi non ha voglia di tenermi compagnia. Se ne sta con il muso sdraiato sul divano. Eppure c'è stato un tempo in cui sembrava che la sua stessa esistenza dipendesse dalla mia. Mi seguiva ovunque e non c'era giorno in cui non fosse contento di ricevere le mie carezze. Mi aspettava ansioso per gettarsi fra le mie braccia. Nei giorni neri si sdraiava con me, accanto al fuoco, con il suo corpo caldo e morbido sulle mie ginocchia e nel dolce crepitio della fiamma, con occhi languidi, mi raccontava dei suoi silenzi. Mi consolava, lui che conosceva il dolce sapore della consolazione. Povero orfanello, era stato accolto e con amorevole cura guidato alla vita. Ricordo l'incontro, bastò uno sguardo e fu subito amore, gli spalancai le porte della mia casa e tutto ciò che era mio divenne suo, Il mio letto, il mio divano, i miei armadi i miei libri che con ostinazione continuava a sfogliare non volendo ammettere di non esser fatto per il diritto, ma a lui bastava essere dove ero io, fare quello che facevo io.
Ma oggi è diverso, non mi degna di uno sguardo, preferisce starsene sul divano e leccarsi il pelo, il povero piccolo micetto!
Composto sabato 12 febbraio 2011
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