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Desideravo qualcosa di migliore che una foglia caduta. Desideravo qualcosa di più che un sogno infranto.
Cercavo in me un traguardo una mano che abbracciava la mia.
Desideravo poter sorridere una volta, come quando da bambina mi comprarono la mia coca cola preferita, con tutte le bollicine, con tutte quel gas che in corpo faceva un effetto strano, piacevole, incredibile.
Volevo tornare a com'ero un tempo, felice, ridevo a crepapelle perché mi avevano comprato il gelato a tre gusti, yougurt fragola e banana.
Ma la vita non è così, vero?
Alla fine cambi, cresci e cerchi di vivere anche se nessuno c'è l'ha mai detto, che vivere rappresenta la parte più difficile di ognuno di noi.
Nessuno mi aveva detto all'orecchio che quando ti spezzano il cuore, è come se entrassi nella voragine dell'inferno. Ti uccidono in piccole parti, prima il cuore per quell'amore finito, poi il corpo per quel contatto che non ci sarà più, infine l'anima la sua assenza.
Ho sempre considerato l'idea di essere diversa dal genere di ragazze che circolano al giorno d'oggi.
Loro si vedono bellissime, io mi vedo in un mondo a parte. Loro sono vanitose, i loro pregi sono così stupendi da essere considerati.... [segue »]
Composto lunedì 4 aprile 2011
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