AAA Tanti come Bukowski. Rari con onore
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...Tua Micia Sara"
Inutile dire che il telefonino era di Ivan.
"Quel Porco Bastardo arriva fra un ora, il coglione non sa neanche che il cellulare ce l'ho io, questa volta lo ammazzo, te lo giuro papà, lo levo dal mondo".
E mi indica, con gli occhi lucidi dalle lacrime che da poco avevano smesso di sgorgare, un trinciapolli in bella vista al centro, sul centrino, del tavolo della cucina.
"Amore mio Santo, non dire cazzate per favore... pensa..."
"senti papà, ti ho chiamato perché mi devi per forza fare un favore, non te ne ho mai chiesti.
Ho pensato che ora ti faccio una pompa, la metto in bicchiere,
appena suona quella Merda Infame brindo, metto il tuo seme nella sua bocca baciandolo e lo ammazzo"
Ho sorriso ritenendo geniale e perversa la prima parte della vendetta.
La seconda parte non mi convinceva.
"Madonna Santa Tamy... quanto sei bella e deliziosamente candidamente folle, ti confesso che la prima parte è geniale e l" approvo (sorrido di gusto) ma sappi che non mi muovo di qui finché non arriva Ivan, tesorino mio, non esiste nulla che possa valere una vita, ma quello che più m "importa che niente e nessuno può e deve rovinare la tua".
Rimasi lì, ci abbracciammo, ci baciammo...
Sorrideva e piangeva, anch'io piansi con e per lei.
Tutto si risolse in urla e vestiti dalla finestra, qualche graffio.
Non spaccò nulla, quella casa era sua.
Ivan svanì, la cosa che più pensai, non so perché, ma con orgoglio fu.
"Cazzo, potrebbe davvero essere mia figlia".
Composto mercoledì 23 marzo 2011
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