Scritto da: Rossella Porro

Ritratto di un'ordinaria follia

C'era nei suoi occhi quella luce che solo alcuni posseggono, uno squarcio tra follia e inquietudine. Era come se avesse la piena consapevolezza di essere li per caso senza averne il minimo disagio. La giacca che indossava ricordava che un tempo quell'uomo dominava la scena ora era solo uno sbiadito ricordo di quel tempo e persino la giacca ora lo dominava. Non una parola era fuori posto, retaggio di una cultura di un certo valore. I libri dovevano essere stati il suo pane quotidiano, lo si vedeva da come impostava la voce, formulava i pensieri, prendeva le pause. Uomo di studio doveva essere stato, una vita fra i libri e fra i libri scordata.
Composto sabato 29 ottobre 2011

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