Vivere
Sono un sopravvissuto. Ecco quello che sono, ecco quello che in fondo tutti siamo, dei sopravvissuti. In un modo o in un altro ogni essere vivente è sopravvissuto ad un qualche accadimento, se non per problemi di salute, o per incidenti tutti siamo sopravvissuti almeno alla nascita. Ma se tutti siamo dei sopravvissuti significa allora che continuiamo a sopravvivere alla nostra vita o che la viviamo in pieno? La grande differenza tra chi vive e sopravvive sta nell'imparare a vivere dopo aver passato la linea di confine. Una persona dovrebbe vivere la vita con tutti i suoi colori, tuffarsi nel vortice di emozioni che è in grado di regalarci pensando sì alle conseguenze, ma trovando contestualmente delle soluzioni; che senso avrebbe vivere con i freni o lasciare in bianco e nero parti fondamentali della nostra vita? Io sono un sopravvissuto che nonostante tutto ha deciso di colorare la propria vita, di viverla, non dimenticando mai il segno indelebile che mi ha reso tale, diventando il protagonista assoluto dei miei giorni, combattendo per vivere, non per sopravvivere. Combattendo per piangere, per sorridere, per emozionare, per emozionarsi, per un amico, per un'amica, per amore, per la famiglia, per guardare il tramonto, per mirare una nuova alba, per amare, per arrabbiarsi, per rialzarsi, per non dimenticare.
Io sopravvivevo, adesso vivo perché non guardo semplicemente scorrere la mia vita ma la carico di amicizie amori ed emozioni, la carico di attimi e istanti irripetibili, la carico del valore che ogni singolo giorno ha per me, la carico non solo dell'indispensabile, ma di ciò che è realmente utile per vivere. Io vivo.
Composto lunedì 7 novembre 2011
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