Colpo di... pioggia
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Entrò in pizzeria stravolta dal maltempo. Le buste. La borsa. L'ombrello che gocciolava nella spesa. La pioggia l'aveva inzuppata un po' e i capelli lunghi sembravano ingelatinati, effetto bagnato. Gli occhi verdi guardavano le pizze al banco, frettolosi. Le sue lentiggini erano almeno quante ne erano i suoi pensieri in quel momento. Mi dai una margherita. Si, da portare. Il maltempo le aveva trasmesso uno stato di agitazione. Era bellissima. Con una magia avrei schioccato le dita e l'avrei coccolata già, lì all'ombra di un camino nella tranquillità di una notte natalizia. Invece, ero lì inciampato nei suoi occhioni verdi, ad inseguire la sua fuga sotto il cader battente dell'acquazzone. Un trancio di margherita, con la foglia di basilico ed un filo d'olio. Altro da reggere, tra le buste, la borsa, l'ombrello che gocciolava nella spesa. Non posso che sorridere e poi sorridere nel cuore quando le sue labbra si aprono come un sipario sui suoi denti bianchi ed allineati. Come nelle pubblicità, ma lei era là. "È solo un po' di pioggia", le dissi teneramente. Dalla pronuncia la pioggia assumeva già un significato metaforico. "Non farti sconvolgere da qualcosa di esterno". L'aguzzarsi del suo sguardo sembrava implorare che io ... [segue »]
Composto venerdì 30 dicembre 2011
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