Il mio paese

Sarà che sono nato tra castagni, ciliegi e ulivi.
Sarà che la terra era fertile, o che i vulcani spenti hanno passato a me la forza di una nuova vita.
Sono cresciuto nella terra, lavorando sodo,
poggiando la mia stanchezza su tronchi di castagno senza frutto e ora che i ciliegi non hanno più fiori,
mi soffermo a leggere gli anni,
così come mi hanno insegnato,
attraverso i cerchi di ogni tronco tagliato.
Ho il privilegio dei forti,
dei romantici, di chi si emoziona anche di un semplice fiore.
Li ho raccolti in prati che solo la fanciullezza conosce.
Li ho donati timidi, come l'amore pretende.
Ora ripercorro quei posti che nessuno ha mai visto,
i miei passi sono lenti e mai mi fermo,
rivedo il mio tempo, il tempo che scorre e che dentro mai muore.
Il mio paese è un angolo di cielo che nessuno conosce,
io lo rivedo e mi batte sempre il cuore,
La sera rattrista il mio tempo, guardo lontano, oltre il tramonto... li sei tu,
dentro il mio mondo.

Marco Giannetti

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