Cosa c'è al di là dell'orizzonte?
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...vita era un'immensità di orizzonti. Non sai mai quando finirà questa continua corsa, questo saltare, questo attraversare le più alte vette, questo giocare con i più forti avversari, questo vivere. Davvero non lo sai. E così in quella giornata di sole, cominciai il mio lungo cammino, mentre i fiori e le erbacce mi indicavano il percorso, mentre correvo senza sosta su dei cavalli che mai si erano fermati e mentre, talvolta, trovavo delle curve. A me non importava, perché io continuavo il mio viaggio verso quell'unico punto, quello che contava davvero. E, un giorno, in una giornata estiva ma di molti anni dopo, chiusi gli occhi per un istante, poi li riaprì e finalmente capii di avercela fatta. Trascorsi poco tempo a godere il mio orizzonte, pochissimo tempo. Fin quando non intravidi un'altra linea; allora quella diventò la mia prossima meta. E trascorsi l'intera vita a correre, nonostante le curve e le erbacce che mi bloccavano il cammino; a volte scorgevo dei bellissimi e dolci fiori. Allora tutto diventava piacevole, e la mia ricerca era così spettacolare. Ma a volte era così difficile continuare: le gambe tremavano di paura e non riuscivo nemmeno a respirare. Così mi fermavo, e osservavo il grande panorama; l'orizzonte era sempre più vicino e la speranza era l'unica a persistere nel mio universo. Ed era in quei momenti che capivo che l'orizzonte era fatto della stessa sostanza dei sogni, sogni infiniti, sogni insepolti.
Composto martedì 26 giugno 2012
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