Solo l'inizio
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...offrirono di lavare i piatti.
In quindici minuti la cucina fu pulita e decidemmo di uscire in giardino tutti e quattro per una sigaretta. Quando rientrammo, Ian e Natasha, sparirono al piano superiore, lasciando me e Cale da soli.
Eravamo in sala, seduti su due divani differenti; eravamo lì, fermi, immobili, come misere statue, eravamo senza idee.
Per scogliere la tensione Cale tentò un approccio:
"Complimenti, era davvero niente male la pasta di oggi."
"La pasta per me è pasta. È impossibile che esca male".
Cale mi guardò con uno sguardo scettico.
"Perché tu vorresti dirmi che riesci a fare una pasta da schifo?", feci una faccia assai perplessa.
"Già, la mia pasta fa letteralmente schifo. O metto troppo sale, oppure non la salo del tutto; sai sono un disastro in cucina".
Scoppiai definitivamente a ridere dopo questa confessione e notai che Cale aveva il sorriso sulla labbra e mi fissava; cercai di smettere di ridere in quel modo, ma mi fu impossibile. Anzi, la situazione peggiorò, ero nervosa ed agitata così cominciai a ridere sempre di più finché non mi ritrovai accasciata sul pavimento senza forze per rialzarmi.
Piangevo dal ridere, ridevo come una forsennata. L'unica cosa che mi fece ... [segue »]
Composto lunedì 2 luglio 2012
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