Riflessioni personali
Penso ad un'automobile che corre velocemente in una piazza. Con gli occhi noto il colore, la forma, la velocità, il fumo che esce nero dal tubo di scappamento, poi improvvisamente alla prima curva essa sparisce, non lasciando traccia di se. È la stessa sensazione che a volte capita di provare quando tieni ad una persona e non hai il tempo di apprezzare il piacere ed il gusto della sua presenza, perché anch'essa poco dopo scompare al tuo orizzonte. La fugacità del momento in entrambi i casi prevale su tutto il resto. In questo caso però, non tutto è andato disperso. Ti rimane dentro il profumo di quella persona, il suono della sua voce, il ricordo di una risata, la condivisione di un pianto. Si attiva dentro di te un immediata e momentanea prontezza di ciò che vuoi ritenere e ripetere, facendo in modo che il ricordo di quella persona rimanga scolpito e immortalato nella tua mente. Pensi al suo aspetto piacevole e salutare, ne perpetui il ricordo dentro di te, diventi custode geloso della tua memoria. Ma al contempo ti auguri che possa esserci una nuova occasione d'incontro, una qualsiasi cosa che rinfocoli dentro di te la fiamma di quella speranza coltivata e mai appassita. Lo speri ardentemente, ma se ciò non accade, ecco che col passar del tempo anche quei grandi ricordi che dominano la tua scena interiore, perdono la loro consistenza e si trasformano in ombre fumose. È il momento in cui ognuno torna a stesso, ma intanto dentro di te tutto si acquieta e si spegne. Resta forse il bagliore di qualche stella di speranza, ma per illuminare la notte occorre un cielo stellato.
Composto domenica 16 dicembre 2012
dal libro "La tua assenza" di Ludovico Criacci
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