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Le sere peggiori erano quelle in cui il ricordo di lei gli occupava la mente. Era una cosa insopportabilmente e dolorosamente bella. Li vedeva lì, in mezzo al buio, i suoi occhi che brillavano di stanchezza; sentiva come se la sua risata bassa per l'ora tarda gli fosse di fianco, e quella sensazione calda al petto di quando lei vi si addormentava vinta dal sonno. Si trovava a stringere le coperte ad occhi chiusi. Una volta le confessò di amarla ancora, di non aver mai smesso di donarle i battiti del proprio cuore, ma erano solo parole lasciate alla luce della Luna che entrava nella camera così vuota d'amore. Si chiedeva dove lei potesse essere in quel momento, se lo stava pensando o abbandonava qualche lacrima su delle vecchie fotografie di loro ancora insieme. Poi ripensava alle foto di un noi unito e all'apparenza infinito, quelle che aveva conservato gelosamente per tutto il tempo, ed era lui a scoppiare in lacrime. Poco virile come gesto, ne era consapevole, ma era un uomo che aveva appena perso ciò che gli dava la forza di lottare, era appena stato messo al tappeto da un colpo nello stomaco che il mondo gli aveva ... [segue »]
Composto lunedì 31 dicembre 2012
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