Se tu mi guardassi vedresti un bimbo di otto anni, alto, allampanato, che ne dimostra più di dieci, ma si comporta come uno di cinque. Se mi guardassi con il cuore vedresti solo un bimbo che sta crescendo, con i suoi tempi, che non sono come quelli degli altri. Se tu mi guardassi vedresti un bimbo che salta in modo esagerato, penseresti che sto facendo lo stupido, che i miei genitori non mi sanno educare. Se tu mi guardassi con il cuore, capiresti che i miei movimenti non riesco a fermarli, che anche se lo volessi fortemente, non ci riuscirei comunque, il mio corpo si muove senza il mio permesso. Se tu mi guardassi vedresti un bimbo chiuso, un bimbo che non vuole rispondere e parlare, arriveresti a credere che sono un maleducato. Se mi guardassi col cuore vedresti un bimbo affetto da mutismo selettivo, non parlo perché le parole non mi escono, anche se lo vorrei tanto. Se tu mi guardassi diresti che un bimbo così grande non dovrebbe comportarsi così, che i miei genitori mi hanno viziato, che me le danno tutte vinte. Se mi guardassi con il cuore capiresti che i miei genitori fanno così per evitarmi una crisi isterica, che stanno cercando in tutti i modi di educarmi, ma non è facile perché io ho un disturbo cognitivo con comportamenti autistici. Bisognerebbe ascoltare di più il cuore che la mente, per capirmi mamma e papà ascoltano il cuore e stanno facendo un ottimo lavoro, soprattutto la mamma, non potevo trovarne una più adatta a me e poi lei è bellissima.
Composto mercoledì 17 aprile 2013
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