Una stazione. Il tempo che scorre inesorabilmente. Altre coppie come noi, strette in un abbraccio. Più in là invece, una famiglia si è appena riunita chissà dopo quanto. Le lancette dell'orologio vanno avanti, la gente corre per non perdere il treno. E poi noi, che andiamo incredibilmente piano verso il binario. E poi noi, che cerchiamo di ritardare il più possibile il momento del distacco. Ci abbracciamo, sempre un po' più forte. Il tuo viso sprofonda tra i miei capelli, come a respirarmi fino in fondo. Ed io mi aggrappo a te, con tutta la forza, per non lasciarti andar via. Restiamo così, non so per quanto. Forse per pochi minuti, ma l'intensità di quei momenti, li fanno sembrare molti di più. Il treno s'avvicina, e noi non lo guardiamo nemmeno. Poi si ferma, la gente in fretta sale e tu come sempre, sei l'ultimo. Un bacio veloce, e poi un altro, e un altro ancora. Le nostre mani, divise dal finestrino. I nostri occhi gonfi di lacrime. E un "ti amo" che non ha certo bisogno di essere urlato, è già forte di per sé. Il treno si muove, lentamente stai andando via. Ti seguo con lo sguardo, finché non scompari dalla mia vista. E allora me ne vado anche io, quel binario vuoto mi mette ancor più tristezza. Il telefono squilla, è di nuovo quel "mi manchi, da impazzire" che per i prossimi giorni sarà in ogni telefonata e in ogni messaggio. Ora c'è solo da aspettare, non tanto per fortuna, ma pur sempre troppo quando hai il cuore che scoppia d'amore. Ora c'è solo da aspettare, di poter essere di nuovo felice insieme.
Composto lunedì 3 giugno 2013
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