Verso Bogotà

...e petunie petulanti, boccioli di rosa dai taschini di vestiti di distinti signori attempati, i guanti traforati delle signore leziosette con i capelli neri raccolti in uno chignon basso, semi-intrecciato, ma morbido sulla nuca e con i vestiti leggiadri a pois. Mi soffermo sempre sui particolari; il piede destro che abbandona il legno del ponte e tocca il cemento, dalla semi curva al piano piano d'asfalto... è così lontano il deserto! Ora sono qui, fasciata da belle vesti, elegante e regale, vintage e rococò, tutta belle epoque, adesso, bevo solo caffè in tazzina di vetro, vedo le ciminiere fumanti di città in via di sviluppo, sprazzi di barocco sulla destra di chiese dagli archi a sesto acuto, guglie e pinnacoli, mulini a vento sulle collinette che si tengono per mano ed io sono un prode Don Chisciotte senza fido servo e zoppo ronzino. Un duellante barbaro di tribù passate con l'oro azteco nella tomba. Regressione. Ruota. Geroglifico. Amen. L'ultima sigaretta per mettermi un po' a posto con la coscienza.

Mariella Buscemi

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