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Che desiderando il cielo, sono diventata come lui. Me lo sono imprigionata dentro, rubandone colore e consistenza, ché troppe volte ho alzato gli occhi ed ho visto solo grigio ed il chiuso di un tetto vissuto come galera. Me lo sono immaginata azzurro anche di notte come un cieco che conserva immagini e sensazioni, sprazzi ed impressioni. Ed ho giocato con i miei pensieri a dar loro le forme più strane come si fa con le nuvole, ma all'improvviso, ecco i ricordi spuntare carichi di pioggia a tagliare e squarciare con la paura del fulmine ed il rumore del tuono. Tanto, poi, spunta il sole, mi son detta. E filtravano raggi. Riversa con la faccia all'insù, gli occhi pieni di giallo, rientravo a casa e vedevo il sole dappertutto, ché le cose belle si portano dentro anche se non ci sono ed il loro bagliore continua a far contrasto, mettendo a fuoco solo il bello e smussando i contorni spigolosi di certe cose brutte. E l'azzurro è dentro me. Ed il cielo mi ha scavato gli occhi con i suoi pezzi ed i suoi angoli vissuti come paradisi di mistica fantasia con la quale fendo la nebbia quand'è alta e ... [segue »]
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