...Talmente ti impediva di ascoltare nient'altro che non fossero i suoi vaneggi. È stato allora che ho deciso di andarmene. Quando ho scoperto che tu non era me che amavi, troppo preso a detestare la fantasia che ti eri creato. Attribuendomi intenzioni, pensieri, azioni che non mi appartenevano. Amavi quindi una tua fantasia, che ti attraeva e ripugnava allo stesso tempo. Che cercavi di distruggere, ferendola con frasi ed assenze. Peccato solo queste fossero rivolte alla mia persona. Non puoi quindi biasimarmi se, dopo averci tanto provato, ho preferito provare a ricostruirmi lontana da te. E a me dispiace vedere come tu, invece, di ricostruirti, di lavorare su te stesso, non ci pensi proprio. Di come trovi più confortante piangerti addosso, piuttosto che comprendere dove hai sbagliato. Non solo con me.

E sarà anche vero che le ossessioni son dure a morire. Che, per certi versi, ti fanno anche sentire vivo. Ma di sicuro non hanno niente a che vedere con l'amore. Ad un certo punto bisogna prendere atto che l'amore non c'è, se non da una parte sola, ed andare avanti. Ed anche se essere ossessionati è una punizione più che meritata per certi soggetti, non mi sentirei mai di augurartela. Non fosse che la tua colpa la sconti tutte le volte che ti lasci sfuggire l'amore, permettendo che questo ti scivoli tra le dita, per la tua incapacità di amare qualcuno che non sia tu.