Fuoco
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...tutto ciò che volevo... no. Nemmeno. Non sono così completa.
È quando facevo il fuoco che mi immedesimavo troppo. Io ho sempre bruciato. In bene e in male, di passione e di dolore. È fuoco che sento. Travolgo come fiamme e vengo arsa. Passione ed emotività, il mix peggiore; una coppia micidiale, Achille e il suo tallone. Ho un carattere che brucia le persone nella sua ira, non mi fermo, cieca, brucio foreste per poi piangerne le ceneri; si sa, le Fenici risorgono più forti dalle loro ceneri ma non tutti i rapporti sono Fenici, alcuni sono foreste e dai resti non rinasce nulla. O ci mette del tempo immane. Con la passione scaldo i cuori degli amici d'entusiasmo, scaldo le mani dei cari con il conforto, scaldo le voglie degli amanti; e si brucia in due. Ho un carattere che mi arde anche dall'interno; nel dolore, il mio stomaco si apre, come la fiamma dell'accendino apre i bordi della carta. Nell'indecisione, lapilli incandescenti pizzicano i polmoni. Nel petto, la lama incandescente dell'impotenza. Il calore dei polpastrelli quando scrivo, l'espansione emotiva dell'anima ai concerti (come il fuoco con il pallone aerostatico), le lacrime calde di felicità. Ho il fuoco dentro. A volte cenere. Fumo. Distruzione. Ma calore.
Composto venerdì 21 giugno 2013
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