Il proprio posto
Tutto ha un posto a quanto pare. La polvere sotto al tappeto. Nell'armadio, tra i vestiti buoni, vanno gli scheletri. I sogni li si soffoca nei cassetti, vai a capire perché. Le persone dietro le porte o ai portoni, a seconda. Il gatto sta nel sacco o al lardo, insomma, poverino finisce sempre male. I buoni in paradiso, i cattivi all'inferno, dicono. I due piedi nella scarpa, secondo abietti individui. Le mani nella marmellata, ahi ahi, i dolori affogati in fondo ad un bicchiere e le consolazioni (liquide) dentro al bicchiere. L'amore sta nei libri, le illusioni nei film e i pianti tra le canzoni. Ma io. Dov'è il mio posto? Tra l'inchiostro delle penne, amiche estranee, le lacrime di occhi stanchi e il sorriso di chi va avanti.
Composto lunedì 1 luglio 2013
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