agosto 1943
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Ero un adolescente nel 1940, quando fu annunciato l'intervento dell'Italia nel secondo conflitto mondiale. Molti esultarono, non esultò mio padre, uomo saggio, colto, intelligente. Forse aveva il presagio della tragedia che incombeva.
Ci furono in famiglia varie discussioni che crearono in me molto disorientamento. Presto il suono lugubre delle sirene, i fischi delle bombe e le loro deflagrazioni, il tuonare dei cannoni, il cielo stellante trafitto da fasci luminosi per intercettare aerei nemici, mi liberarono dai dubbi e mi fecero capire la drammaticità del momento che stavo vivendo.
Un giorno d'agosto del 1943, sopra il Monte Somma/ Vesuvio, apparvero centinaia d'aerei nemici. Scaricarono valanghe di tritolo da altissima quota, a tappeto, alla cieca, distruggendo o danneggiando indistintamente strutture strategiche, civili abitazioni, ospedali, luoghi sacri, monumenti, scuole. Seminarono morte e terrore, lasciarono macerie, a Napoli e nei paesi vicini.
I sibili, il fragore delle esplosioni, il cupo rumore dei crolli risuonano ancora nella mia mente insieme al crepitio dei vetri infranti da roventi schegge di bombe. I bagliori delle esplosioni e dei "traccianti" delle mitragliatrici, sono ancora stampati nei miei occhi.
Tutti andarono nei rifugi antiaerei. Io e mio fratello, quel giorno, corremmo verso il vicino aeroporto militare di Pomigliano d'Arco ... [segue »]
Composto mercoledì 31 marzo 2010
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