Scritto da: Luigi Brambillaschi

IL PALAZZO DI VETRO


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Ultimo giorno in questo bel palazzo di vetro. Ultimamente un po' vecchio, risente dei suoi quarant'anni, malanni gravi non ne ha, solo acciacchi d'età che il medico, l'estetista, il fisioterapista sapranno sicuramente curare per renderlo brioso, luminoso ed elegante come un tempo.
Non nascondo la nostalgia che provo nello staccarmi da lui, poche parole con colleghi amici, la faccia sconsolata. Per ventinove anni ho abitato gran parte della giornata nel palazzo, ho vissuto i momenti dell'adolescenza, i primi amori segreti, quegli sguardi che s'incontravano e immediatamente si abbassavano, quei visi rossi pieni di timidezza e vergogna. Ho conosciuto il mondo degli adulti, chi ha spalancato le "finestre" alla vera vita, piangendo per la figlia ammalata, per i pochi soldi, per il poco vino, per l'affitto troppo caro, per la perdita di un amico del circolo. Chi invece chiudeva le persiane perché la (pura) vita non entrasse a scompigliare i suoi ritmi e i suoi riti. Ho conosciuto persone bugiarde, vigliacche, che ci tenevano in pugno con il ricatto del licenziamento dopo il termine del contratto semestrale. Quante storie, quanti visi, che emozioni.
La cartolina rosa presentata al mio superiore: "Diventerai uomo", l'annuncio ai colleghi e agli amici: "Ti stanno rubando ... [segue »]
Composto venerdì 10 marzo 2000

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    Scritto da: Luigi Brambillaschi
    Dedica:
    Dedico questo racconto a  persone eccezionali che ho avuto il piacere di conoscere nel luogo di lavoro.
    Grazie a Rino, Ezio, Agostino, Vittorino.

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