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...solo riusciti a sostituire chi spazza per terra. Ma non dovrebbe essere così, non più. Lo so, può sembrare banale. Non lo è."
Mi fissa senza emettere alcun suono. Sembra addirittura che abbia smesso di respirare. Però so che ha ascoltato, deve averlo fatto.
"Allora, Onorevole, mi dica la verità: si può fare un mondo così?"
Sospira, finalmente. Almeno un segno di vita. Mi guarda dritto negli occhi. "Ma lei chi è?" Mi chiede infine come se fossi uscita dall'ovino Kinder.
Sospiro.
"Una ragazza" rispondo.
"Una ragazza" ripete come se avessi detto "una melanzana".
Resto un attimo perplessa a scrutare quella sua faccia da: adesso chiamo qualcuno e ti faccio portare via.
Non può portarmi via, mi dico. Non prima che finisca di dire quello che sono venuta a dire.
"Sì, Onorevole" ripresi con enfasi. "Sono una ragazza qualunque, una ragazza come tante, che ha sogni e progetti. Che vorrebbe vedere realizzate le sue aspettative, che non sono poi molte in fin dei conti. Come studiare, lavorare, sposarsi, avere dei figli. Una vita normale insomma, e neanche tanto pretenziosa, visto che con i tempi che corrono non si può pretendere altro. Anzi, purtroppo con i tempi che corrono adesso non sarà ... [segue »]
Composto lunedì 13 ottobre 2014
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