La saga infinita e la magia del doppio sole
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Cinema. Alla terza volta che mio figlio mi ha chiesto "Ce ne andiamo?", scrutandomi dalla poltrona azzurra piena di briciole di pop corn, gli ho risposto: "Sto leggendo i titoli di coda, sono importanti". E lui mi ha creduto. Invece non ce la facevo proprio a tirarmi su da quel sedile. Come tanti attorno a me: gente catturata attorno ai vent'anni dal trip di Star Wars, e da allora in attesa di sapere perché il lato oscuro della forza avesse costretto nella bellezza lucida di un sarcofago ambulante il migliore dei cavalieri Jedi. "E adesso?" mi domandavo. Avevo aspettato con impazienza l'uscita dell'epilogo. Avevo prenotato i posti ad una segreteria telefonica, cosa che per tutti gli altri Star Wars della mia vita non avevo dovuto fare. Avevo chiuso un cerchio che si era aperto quasi sei lustri prima. E adesso? Il primo Star Wars l'ho visto che avevo vent'anni, mi ci trascinarono. Che sollievo vedere una storia in cui i buoni erano così buoni da non sporcarsi l'uniforme bianca neanche dopo essere rimasti in ammollo dentro gli scarichi dell'astronave! Non c'erano sottigliezze, non c'erano contraddizioni, non c'era neanche da domandarsi chi ci fosse dietro la Morte Nera. Non so quante ... [segue »]
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