Malinconia tra i binari in attesa di treni puntali
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Anche stamane sono sveglio dalle cinque. È come sempre una mattinata buia e umida che non mi ha risparmiato qualche goccia di pioggia. Ho avuto giusto il tempo di correre a prendere il solito treno che fra circa un'ora, con il solito, fisiologico, italianico ritardo rispetto al mio libretto degli orari, mi scaricher in una semideserta stazione di periferia. All'arrivo qualche persona la incrocierò, qualche studente, i negozianti che nel tratto tra la stazione e il mio posto di lavoro iniziano ad aprire le serrande, ma poco altro di vivo o vivace. E per me ci sar ancora una lungam, interminabile camminata per giungere a destinazione. Ma è ora la parentesi più fantastica della mia giornata. È qui e ora, tra il sonno e la veglia, che sorge la mia isola di pura libertà e creatività. È in questo tempo, tra il rollio del vagone e il suono del binario, che la mia fantasia vola, ancora avvolta dal torpore del letto sfatto da cui mi sono alzato e ancora distante dalla mia scrivania. Ancora distante da un telefono che non smetter di squillare finché la sirena della fabbrica non urler più forte di lui, e alla quale subito seguir un ... [segue »]
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